The Preston Tucker Project The Preston Tucker ProjectThe Preston Tucker Project
Tracklist:
  1. Spaceball
  2. Technicolor
  3. Fuori
  4. Se

Release Details


Label :
Format :
Date : 3 Novembre 2014

Share

facebooktwittergoogle plus
pinterest

preston tucker

Il progetto musicale The Preston Tucker Project nasce prima di tutto dalla stima reciproca fra i componenti, il punto di partenza per una ricerca libera del proprio carattere. Flavio, Giacomo e Roberto, ciascuno attivo in campo musicale da diversi anni, si conoscono da tempo ma non avevano mai suonato insieme prima d’ora. Per una strana combinazione dettata dal caso – o per una scelta ben precisa e consapevole nessuno lo ha mai capito – i tre si incontrano nella sala di Giacomo e dopo una di quelle che diventeranno le abituali lunghe chiacchierate decidono di suonare. Buona la prima, decidono di rivedersi ancora una volta e un’altra volta ancora. I primi incontri si basano sull’improvvisazione e non ci sono limiti nemmeno nella scelta dello strumento.

Prima ancora che i tre se ne rendano conto il nuovo progetto musicale è già nato. Senza porsi limiti, il gruppo cresce con una certa continuità fino alla produzione di alcuni pezzi slegati tra loro ma che evidenziano una apertura totale alla novità. Giacomo Salzano (bassista degli Stella Diana, ha collaborato con varie realtà della scena campana come Blessed Child Opera e Concetto Etico e da anni porta avanti il suo progetto solista sperimentale gal0ina), si muove tra batteria, effetti, loopstation ed il basso ovviamente, oltre ad occuparsi della produzione. Roberto Amato, chitarrista attivo in diversi progetti musicali partenopei, si sposta dal basso ai synth passando per la drum machine e naturalmente la chitarra. Flavio G. Romano, chitarrista per formazione e già chitarrista de La Condizione Danzante, si ritrova a suonare prima che la chitarra stessa i synth e la drum machine, si dedica al computer programming ed è la voce solista del gruppo.

The Preston Tucker Project è un progetto giovane, nato appena un anno fa. L’esperienza e la passione dei suoi creatori lo portano però a crescere e ad evolversi molto velocemente, registrando i primi demo e l’Ep “01 .” che contiene quattro brani inediti. La band inizia inoltre una serie di concerti in numerosi locali di Napoli e della Campania e partecipa a vari festival.

Il nome del gruppo deriva dal nome di un inventore/sognatore americano molto attivo durante e dopo la seconda guerra mondiale. Di quest’ultimo il gruppo non cerca di “rimarcarne” le gesta di inventore, bensì quelle del sognatore. L’idea è che nella vita ci sia sempre bisogno di un sogno per far muovere tutto.

bandcamp: http://theprestontuckerproject.bandcamp.com/

COSA NE DICE LA STAMPA

È pura new wave quella che propongono i napoletani Preston Tucker in questo loro primo lavoro. Un Ep di soli quattro pezzi con una cover geometrica ed essenziale, prodotto e registrato in un piccolo studio napoletano. Geometrica ed essenziale è anche la loro proposta, fatta di giri di basso presenti, ossessivi e matematici, di voci declamanti che incorniciano testi ambigui eppur colti. Le chitarre disegnano efficaci trame effettate e sognanti; mai fuori posto e mai sopra le righe. Il trio: Flavio, Giacomo e Roberto viene da Napoli e ha canalizzato le proprie esperienze musicali in questo lavoro che si apre con Spaceball: cinque minuti di campionamenti, voce straniata alla Miro Sassolini e ritmiche fredde. Il ritmo è una prerogativa del terzetto anche in Fuori. Intro alla Joy Division per una preghiera lenta e gelida. Il mood è lo stesso pure con Se. Il pezzo non sfugge alla lezione colta della New wave britannica e all’elettronica di influenza berlinese e l’unico pezzo che si discosta da tutto è Technicolor. Arpeggi liquidi, basso leggero e disteso e testo nistalgico. Il mio consiglio è di seguire la linea di technicolor e non farsi ingabbiare dal sound anni 80 che deve essere un caposaldo, ma non una catena.
HATE TV